" Lei lo guardo' in segno di sfida, lui attese.
Aspettava il momento prepuzio..."
Le mie emozioni in diretta.
" Lei lo guardo' in segno di sfida, lui attese.
Aspettava il momento prepuzio..."
Ed e' arrivata la fine del tuo ciclo vitale, sono triste ma non riesco a versare nemmeno una lacrima. Questo non perche' ce l'abbia con te, ma perche' la mia vita con te e' stata principalmente un inferno. Non ti ho mai odiato ne' mancato di rispetto anche se ne avrei di ragioni per averlo fatto. Una grande mancanza verso noi fratelli, non solo a me e' stato il non lasciare mai provare agli altri fare, costruire, dirigere le cose. La tua gelosia professionale, la tua dittatorialita' sulla famiglia, ma soprattutto la tua violenza non solo verbale verso tutti, principalmente mamma, hanno fatto di te un uomo qualunque nella mia mente, e ora un 90enne smarrito che si e' spento nel peggiore dei modi, lontano da tutto e tutti, consumato da un virus maledetto che non ti ha perdonato. Ho sempre voluto un gran bene alla famiglia, e anche quando ho preso la mia strada cercavo nei weekend di raggiungervi per qualche ora. Ma anche li, ho saputo di recente, il tuo zampino, e non mi spiego perche'. Mi hai lasciato , la vigilia di Natale, fuori paese ad aspettare che arrivassi per dirmi che i miei fratelli non mi volevano li. E invece tu non hai voluto ed hai reso complice mamma, che con le lacrime mi ha dato gli auguri. Un cane bastonato, ecco come mi sono sentito piu' volte, quella volta che mi hai chiesto in prestito i mei scarponi da clown che mi hai dato, costati due duri giorni di lavoro a saldare e dopo pochi mesi me li vedo indossati da un amico, regalo tuo... E ancora piu' indietro nel tempo, adolescente, pensavi che fossi finocchio (grazie alla mia immane timidezza), e mi hai spinto nel letto una tua donnina che poi mi ha fatto fuggire con lei... E quell'altra, dove in un impeto di rabbia mi hai sferrato un cazzotto sulla mandibola lasciandomi intontito e dolorante per giorni. Non era la prima volta, tuo fratello ti riferi' che non voleva mosconi vicina a sua figlia, e quando arrivasti a casa (ubriaco), mi sferrasti un calcio da dietro tanto forte che le palle mi arrivarono in gola... Ma la piu' grossa e' stata quella che, a causa del tuo bere, ti sfogo' in rabbia contro un dipendente del circo e urlavi in pista. Io per calmarti ti ho strattonato alle spalle ma sei caduto all'indietro. Al tuo rialzarti con rincorsa mi desti un calcio alla karateka in pieno viso. Era presente un vigile che prontamente mi isso' da terra e mi chiese se volessi denunciarlo. Risposi che sei mio padre, e lui ti ammanetto' portandoti in guardina una notte, in modo da smaltire la sbornia. Dalla vergogna io cercavo di evitarti, ma passati alcuni giorni mi prendesti davanti a mia madre e mi dicesti di andarmene, facendo in modo che anche mia madre, tra le lacrime, lo dicesse. E basta, il mio sfogo per una vita di soprusi, ostacoli, botte, insulti, offese e' finito. Non ti voglio ne' ti ho mai voluto male, e questo non l'hai mai capito. Ciao papa', ne parleremo di la'. E forse ci chiariremo meglio.
Il figlio maggiore della mia compagna e' diventato papa' l'altro ieri. E' in Inghilterra, e dato il Covid la madre non e' potuta andare. Ho pensato di fargli due righe, da padre a neo-padre, righe che mi toccano nel profondo, rivivendo in lui cio' che ho vissuto io per mia figlia.
"Adesso finalmente capirai, capirai la magia che c'e' nell'essere padre, quella scintilla che e' scattata al primo sguardo che ha suggellato un legame speciale, indissolubile e che porterai per tutta la vita. Un legame, quello tra padre e figlia, una complicita' unica. E un giorno, quando sara' grande, capirai ancora di piu' cio' che hanno significato questi primi giorni di approccio per questo mondo nuovo, fatto di un piccolo fagottino che guarda il padre per capire, per conoscere cio' che sa gia', cio' che e' il suo primo amore.
Ancora tanti auguri, da padre a padre, un abbraccio con sincero affetto. "
Il tema e' scottante, che davvero rasenta l'incredibile. Le cose che succedono nel mondo dei bambini ha del surreale, se poi pensiamo che proprio chi li dovrebbe proteggere, e' in prima persona coinvolto in pedofilia. Ma non basta, oltre agli abusi c'e' chi ne mangia le carni, li ammazza spietatamente facendoli soffrire... Fanno quelli che nella Bibbia e' documentato, ma non solo li', nel Corano, nella Torah e nei vangeli, apocrifi e non. Come allora, i capi (gli dei), amavano cibarsi delle interiora dei bambini, dopo essersi inebriati dei fumi da essi prodotti bruciando sul fuoco. Come allora si accoppiano con essi (allora esisteva una legge che permetteva sesso con bimbi di 3 anni e un giorno). La domanda mi sorge spontanea, a seguito delle teorie che dicono che gli dei della Bibbia fossero rettiliani e alieni che non disdegnavano la carne umana giovane, se fossero proseguite le generazioni di questi ultimi (magari ibridandoli con umani), per cui sono ai vertici e comandano il mondo? Mi prenderete per pazzo, ma i tasselli combaciano tutti, dal primo all'ultimo. E i lavaggi del cervello che i piu' attenti fanno emergere dai media sono una conferma di una societa' plasmata ai loro voleri.
Ciao Teo! Chissa' quanto hai vissuto, dopo la chiusura del circo e l'affido allo zoo parco di Don Ciotti, ad Amelia... Sei stato il primo ligre di famiglia, assieme a tua sorella Mara. Mara e Teo, visto che siete nati a Maratea. Lei purtroppo non sopravvisse che qualche giorno a causa della mancanza di colostro materno. Tu, circa un mese dopo, avesti una infiammazione a un orecchio a causa di un filo d'erba gatta che si e' insinuata, causandoti lo strabismo che ti contraddistingueva. Dopo di voi di sono state altre cucciolate, 9 per la precisione, tutte gemellari. ma tu sei rimesto nei nostri ricordi piu' a lungo, per la tua giocosita' e il tuo modo di piegare la testa per metterci a fuoco. Quando ti lasciammo piangemmo tutti, in famiglia. Eri maestoso, un garrese che arrivava a oltre un metro e venti. La zampe di Caesar, tuo padre, immense e gentili, le strisce inconfondibili tra mille, esattamente come tua madre, Soraya. Chissa' se sei stato trattato come noi ti trattavamo, se hanno avuto il nostro affetto nei tuoi riguardi.
Chissa'.
Ciao TEO!
Non importa che il tempo passi,
non importa che il nostro aspetto cambi,
guarda dentro di te,
guarda intorno a te.
Il mondo cambia con me e te
e l'amore che senti e' piu' maturo e sensuale,
un amore che l'esperienza ha plasmato su di te,
una consapevolezza come mai l'hai avuta,
una voglia di viverlo,
questo amore,
come e piu' di un adolescente.
E alla fine amerai con tutto te stesso,
come se fosse l'ultima volta.
❤️
Gli scarponi sono il simbolo del clown, assieme al naso rosso. Li ho sempre desiderati, sin dalla prima volta che in pista mi sono esibito. Non ho potuto mai permettermeli, in quanto troppo dispendiosi per le mie possibilita'. Poi, anni dopo che ero rientrato in casa, mi e' stata fatta una proposta, saldare una gradinata su rimorchio in cambio di un paio di scarponi seminuovi che mio padre mesi prima aveva comprato da un artista portoghese per duecento mila lire. Mi misi d'impegno, e in una settimana ho fatto il lavoro per quattro pur di averli. Contento per i miei scarponi un poco stretti (una mezza misura in meno internamente), ma rimediabile scalpellando un po' il legno di balsa che picchiava sull'alluce. Poi decido di cambiare mestiere, fare l'informatico e dire basta con l'amato-odiato lavoro itinerante. Mio padre mi chiese in prestito gli scarponi, e li cedetti a malincuore. Tempo dopo, andando a trovare la famiglia, mi accorsi che gli scarponi non li portava piu'. Al che glieli chiesi, e mi rispose che ne fece un regalo ad un amico comune. Piansi, a 36 anni piansi come se mi avesse dato una coltellata e mi bruciasse come il fuoco. Mio padre non era nuovo a queste uscite, era capace a regalare cose non sue, come quella volta che mi prese una roulotte nuovissima, e dopo un mese me la tolse da sotto il sedere perche venduta. Ancora adesso, 89enne, e' cosi'. Ma e' mio padre.
Piu' avanza l'eta', piu' ti convinci che va bene tutto.
Metti da parte scelte e gusti e prendi tutto cio' che la vita ti da,
perche' ti accorgi che il tempo non e' piu' dalla tua,
che vale gioire di tutto,
anche di cio' che una volta non ti andava.