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15 novembre 2010 1 15 /11 /novembre /2010 09:49

Sin da bambino guardavo con uno sguardo curioso tutto cio' che era tecnologia.

Sin da bambino amavo la scuola e lo studio, che poi mi diede molte soddisfazioni.

Sin da bambino facevo i lavori di casa e badavo prima a tre fratellini, poi piu' grande ad altre due...

Sin da bambino ho imparato a cucinare, stirare e mettere tavola, a cambiare i pannolini e ad allattare col biberon i miei fratelli.

Sin da bambino aiutavo mamma che dalle 5 del mattino azionava la sua mitica Salmoiraghi per fare le maglie di lana su ordinazione mentre io preparavo i miei fratelli per la scuola e poi andavo anch'io.

Sin da bambino ero troppo cresciuto per la mia eta'

Sin da bambino ne ho prese tante, prima dai miei compagni di scuola, che ogni volta che passavo davanti a loro mi scaraventavano un mucchio di cazzotti contro.

Sin da bambino sognavo il sesso. Si', proprio il sesso. Non so perche', ma avevo una forte pulsione e curiosita' verso tutto cio' che e' sesso.

Sin da bambino sono stato sempre timido, e con le ragazze non ci sapevo fare. Questo dopo che presi una "strigliata" da mio padre in Australia dopo avermi scoperto a toccare nelle mutande la vicina di casa, mia coetanea. Mi fece vergognare di una cosa sporca al punto che mi venne un vero blocco mentale.

Sin da ragazzo aspiravo ad una famiglia tutta mia, con una moglie che mi fosse sempre vicina, innamorata e che mi desse tanti figli.

Sin da ragazzo ne ho prese di botte, forti come fossi uomo, ero un punching ball preferito di mio padre, che scaricava il suo nervoso su di me, che se la prendeva con me per le malefatte dei miei fratelli.

Sin da ragazzo sono scappato di casa a 17 anni, incontrando nuovamente la ragazza che viveva in casa nostra e con cui ebbi una storia che duro' circa due anni.

Sin da ragazzo volevo cio' che per gli altri era vita normale, che potevo avere, ma che mi era impedito da un padre autoritario.

Da sempre sono cosi' a lottare per la mia esistenza, a lottare per i miei naturali diritti contro iun destino che clemente non e', che si accanisce giornalmente e non la smette un secondo. Ora ho tanti amici, una volta a malapena due o tre. Sono sempre stato un ottimo confidente, un eccellente amico delle donne soprattutto. Ma poi, quando si approfondisce la conoscenza e vorrei andare oltre, ricorrono sempre le solite frasi prototipi tipo: Sai, e' un peccato roompere questa amicizia per una cazzata, restiamo amici! Oppure: Mancherei di rispetto a me stessa se ne aprofittassi del tuo buon cuore, percio' lasciamo tutto cosi' com'e'! Questo e' il trancio di vita che rifarei, riformatterei come fosse un disco rigido di un pc e reinstallerei il mio destino. MA questo e' impossibile. Non mi resta che buttare giu' bocconi amari spero non per sempre. Rimane la consolazione di essere comunque come sono, onesto con me stesso e con gli altri. Senza peli sulla lingua e con pochi (spero) scheletri negli armadi. Di cui comunque non mi preoccupo. Io riprovo. Non si sa mai.... 

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