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11 novembre 2010 4 11 /11 /novembre /2010 23:04

La felicita'

e' un "SI!" tanto atteso,

e' amarsi a dispetto di tutto,

e' fare pace dopo una lite, 

 e' avere un amico sincero,

e' una notizia improvvisa,

e' il primo vagito,

e' la prima parola,

e' vederla crescere,

e' la luce nei suoi occhi al suo compleanno.

Felicita',

anche questo e' AMORE.

 

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11 novembre 2010 4 11 /11 /novembre /2010 23:03

La mia ricchezza so qual'e':

essere me stesso.

Io, che ho tribolato e tribolo ancora,

io che ho scherzato con la morte,

io che ho raggiunto il basso piu' profondo

ma anche alte vette,

io, che ho un figlio

che non conosco nemmeno,

io che sto riscattando mia figlia

da una crescita non bella,

Io.

Si, proprio io sono la mia ricchezza.

Sono riuscito dove tanti altri potevano arrendersi.

Sono riuscito a sopravvivere di fronte a malattie,

di fronte a tragedie,

di fronte a dissesti finanziari,

e ancora combatto per uscirne.

Io, con pezze al culo per quanti calci

ho ricevuto dalla vita

ma che cammino a testa alta,

orgoglioso di cio' che sono.

IO.

 


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11 novembre 2010 4 11 /11 /novembre /2010 23:01

Amicizia e' una parola di 8 lettere.

Queste 8 piccole lettere possono

racchiudere tutta l'ipocrisia o tutto

l'amore che una persona puo' dare

ad una o piu' persone.

Ma il vero significato di amicizia e':

amore verso gli altri,

supporto nel momento del bisogno,

offrirsi senza nulla in cambio,

dare una spalla su cui appoggiarsi,

e su cui piangere,

gioire insieme dei successi,

e piangere insieme dei fiaschi,

litigare e poi fare pace,

difendere,

essere presente.

Insomma, amicizia e' una parola di

8 piccole lettere che altro non ha

che un solo e unico significato:

AMORE.

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11 novembre 2010 4 11 /11 /novembre /2010 22:57

Ecco, amici, da un'idea nata tempo fa altrove da un mio caro amico,  un pezzo (il mio) di un tentativo di libro ancora fermo, nonostante sia partito bene. Libro scritto a 8 mani, percio' mi limito a passarvi solo i miei pezzi, che sono in definitiva l'ipotesi di epilogo del personaggio e del libro. Spero di non tediarvi, data la lunghezza...... Comunque non ho mai fatto prima una cosa del genere, tantomeno leggo gialli o noir, vedo qualche poliziesco, questo si'.

 


 

Presentazione dei personaggi

 Il mio nome e' Isolino Manfredi, per gli amici Iso, piacente, con i miei 36 anni ben portati, rampollo di buona famiglia che ad un certo punto della vita si e' scocciato della monotonia di essere ricco ed ha deciso di infognarsi in affari poco puliti (maledetto quel giorno). Noto anche come Bluff per la mia mania del poker. Il mio piu' grande difetto e' quello di fumare 60 sigarette al giorno, forse per via dei miei problemi. Sono meridionale. Come diceva Toto', "parte nopeo e parte napoletano". Amo la mia citta', ma da anni non ci vivo piu'. Le attivita' che svolgevo (pubbliche relazioni in un night club famoso di Torino) mi hanno portato lontano da casa. Il nome? Beh, la solita tradizione di tramandare un nome da nonni o nipoti, a me e' toccato il nome di mia nonna Isolina.....

Il suo nome e' Barbara Dionisi, 27 anni ma ne dimostra 18. Bellissima e biondissima, l'ho conosciuta in una di quelle boriose e sfarzose feste che davano i miei genitori nella villa di famiglia qualche anno fa e me ne sono innamorato. Il soprannome che le ho dato e' Barby, perche' sembra una bellissima bambolina. Foggiana di origini, e come me trapiantata al nord da anni. Anche lei, per quanto ne so e' benestante, ed ha l'abitudine di fumarsi un sigaro ogni tanto, di quelli col bocchino di plastica, nonostante non fumi di solito. La sua vita e' in parte un mistero per me, nonostante ci frequentiamo da tempo.

Il suo nome e' Judy Sherman, (il cognome agli atti perche' testimone, e non perche' lo sapessi di mio). Originaria di Leeds (Inghilterra), appassionata di natura e di arte, da una settimana in Italia per vedere posti. 26 anni, mora con occhi azzurri, non si direbbe il classico tipo inglese, anzi. L'ho conosciuta qui, sull'Isola dei Pescatori, in mezzo al lago Maggiore, e me ne sono innamorato.

 
Continua da un pezzo non mio:

 

 

In trappola


La rabbia mescolata alla paura sale, rapida, mi ustiona lo scorrere del sangue verso l'alto come il mercurio di un termometro, su fino alla testa. Gia', la testa, non devo perderla. Non adesso che devo rimanere lucido e pensare. Pensare a come fare per uscire da tutto questo pasticcio. Le lacrime di rabbia mi appannano la vista, con un lembo della manica ormai bagnata tento di asciugare gli occhi. Non devo farmi coinvolgere dai sentimenti, non devo..... Il tremore alle mani per il nervoso non accenna a smettere, i pugni chiusi talmente stretti che le unghie si sono conficcate nel palmo di ciascuna mano fino a lasciare un segno profondo e sanguigno. Non riesco, no.... Devo concentrarmi. Pensa, su, PENSA.... E intanto il rumore assordante dello scalpiccio di gente che insegue, che cerca, che cerca me. Non sono al sicuro, come faccio, come faccio, COME FACCIO? Scappare? Come? Sono quasi circondato da 4, 5 forse 6 individui, non riesco a distinguere i diversi passi echeggianti in questo parcheggio sotterraneo del traghetto che attraversa il lago. Sono in trappola......


Continua da flashback di un altro caro amico, Giokx:


Era bello passare le sere in riva al mare invernale con un orizzonte appena distinguibile per un velato bagliore di luna e nuvole, e un un odore di salsedine che massaggiava i polmoni, mi puliva per alcuni attimi dal catrame delle sigarette che per quel magico momento dimenticavo. Sognavo di avere un avvenire, un futuro con la mia Barby, si, con quel dolcissimo angelo che con lo sguardo innocente di adolescente un po' impacciata mi faceva sciogliere e dimenticare tutti i problemi, tutto il marcio che mi circondava e che c'era in me. Eppure, quel suo sguardo innocente si sarebbe rivelato un pericolo, una minaccia.....


Fuga


Mi brucia il palato, un sapore acre pervade la bocca e al buio mi accorgo di stare su un sacco di calce aperto che nel frattempo e' volata in aria e si e' riposata su di me. Comincia a corrodere la pelle, bagnata com'e di sudore. Ci mancava anche questa! Non posso muovermi, l'unica cosa e' resistere ed aspettare. Ogni secondo diventa un'eternita'..... Arrivero' mai a destinazione vivo? Non si sente piu' nulla fuori, forse si sono allontanati, o forse aspettano da qualche parte perche' io faccia una mossa e mi scopra. Con cautela, nella penombra creata dallo spiraglio di luce filtrato da un'apertura sul tetto del furgone riesco ad intravvedere appesi degli abiti, li esamino, li rigiro e mi accorgo che sono abiti da lavoro, da muratore. Forse posso usarli, forse. Fuori un rumore, ma non di scalpiccio o di onde infrante sulla chiglia, ne' dei motori della nave, un fischio. No, qualcosa di piu' famigliare, si avvicina, ecco adesso distinguo l'urlo di una sirena, piu' sirene. Sono sirene di lance della finanza. I motori si fermano improvvisamente. Qualcosa di strano, non siamo ancora arrivati in porto, delle manovre di attracco me ne sarei accorto. Forse hanno fermato il traghetto perche' non ci fossero fughe, per controllare meglio.... Sono ad un bivio: o restare qui e farmi prendere, oppure uscire e tentare di eluderli. Mi faccio coraggio e decido di indossare gli abiti che trovo e un cappello sporco e macchiati di sudore e di lavoro. Se come penso stanno cercando un uomo in vestito gessato, passero' inosservato con un po' di fortuna. Apro un portellone quel tanto da riuscire a guardare fuori. Tutto calmo all'apparenza. Esco, anche se il terrore mi inginocchia devo affrontare il rischio.... Salto fuori con l'agilita' di un felino, e mi arrampico sulla prima rampa di scale che trovo. Improvvisamente il sudore, il tremore, la paura e le lacrime spariscono come asciugate da una mano invisibile. Mi sento calmo e lucido, determinato a sfuggire ancora una volta a chi mi rincorre. Questa volta pero' e' a costo della vita....... Ed eccomi qui, io che non ho mai sporcato le mie candide mani, senza un callo, lisce come quelle di un pianista, con al collo il mio foulard, la mia bandana di gran marca regalo di lei, la dolce, angelica, feroce e impietosa Barby, con addosso questi luridi stracci di chi ci ha lavorato e sudato per giorni e che stonano con la mia persona, abituata a vestiti di gran classe, scarpe da 3000 euro e locali chic. Fuggo da lei, dai suoi scagnozzi, che senza tregua mi inseguono da ore..... Un sali-scendi continuo di scale mi fa arrivare al piano basso del traghetto in una zona vicina alla sala motori. Un boccaporto a livello dell'acqua, per il passaggio di servizio di marinai che accede al lago. Apro la chiusura stagna che affaccia all'esterno, e nella penombra vedo attraverso uno spiraglio che siamo ancorati ad un paio di centinaia di metri dall'isola dei Pescatori, un isolotto di appena qualche centinaio di metri di lunghezza. Le lance della finanza e della polizia sono accostate al traghetto e si sentono delle voci e dei comandi urlati in coperta. Intanto una pattuglia passa e perlustra tutt'intorno il natante. Forse c'e' un modo per eludere tutti: sono stato un forte nuotatore da ragazzo vincendo anche delle gare piuttosto importanti, e si puo' dire che forse e' l'unica cosa che c'e' di buono nel mio passato. Mi adagio in acqua e prendo fiato. Appena la lancia di ronda lentamente svolta la prua del traghetto mi immergo. Sotto, devo nuotare sottacqua il piu' possibile ed allontanarmi quel tanto da essere fuori portata di tutti. Lunghi e interminabili minuti ad arrancare e guadagnare metri, per fuggire da tutti, e la speranza di farcela mi da il coraggio di stare sotto, di riuscire nel mio intento.


Salvo?

 

Manca l'aria, devo risalire, no, ancora qualche sbracciata. Ecco, adesso posso prendere respiro, con cautela, cercando di muovere meno possibile l'acqua nell'eventualita' fossi sott'occhio ancora. I polmoni si squarciano nel tentativo di riprendere l'ossigeno perso, troppe sigarette mi hanno ristretto l'autonomia e mi pare di svenire. Mi calmo dalla colvulsione che tra mancanza di ossigeno e acqua gelata mi hanno causato. Riprendo a sbracciare con calma e regolarita', nuotando verso la riva di quella che mai come adesso era la mia salvezza. I luridi indumenti indossati erano diventati pesantissimi, intrisi d'acqua com'erano. Seduto dietro un cespuglio, strizzo i lembi gocciolanti senza mai distogliere lo sguardo dal lago e da quel trambusto a bordo. All'improvviso partono ad una ad una le lance, una dietro l'altra a sirene spiegate, come se avessero trovato cio' che cercavano. Ci voleva poco a capire che erano cose losche, traffici, un traffico di di non so cosa che io, fiutando il rischio fortunatamente avevo rifiutato come lavoro quando mi era stato proposto da un "amico" degli amici. Qui, vicino alla frontiera svizzera e' facile fare affari che a dire poco puliti e' solo un eufemismo. Contrabbando? Droga? Ho sempre trovato turpe speculare sulla morte altrui, e tantomeno ho avuto a che fare con quella robaccia, ma la cosa e' assai peggio, tratta di bambini innocenti, ad uso pedofiliaco e trapianti di organi. Il piu' aberrante dei delitti, ed io ne avevo le prove, ben custodite e protette. Penso che con una denuncia, facendo nomi e luoghi riscattero' cosi' il mio passato e con i soldi accumulati potro' andare in un Paese dove vivere il resto dei miei giorni, tranquillo e pulito. Non ho fatto del male a nessuno ed ho comunque la soddisfazione di vivere una vita piu' che agiata. Passano una decina di minuti e riparte il traghetto per la sua rotta.

 

Sull'isola


Man mano che realizzo di essere in salvo, l'orecchio viene catturato da dei rumori, no, anzi, delle voci che cantano in inglese e delle chitarre che suonano dei brani dei Beatles. Mi avventuro verso queste voci e noto che sono tutti intorno al fuoco creato sulla spiaggetta di questa piccola isola. Devono aver fumato dell'erba da come ondeggiano con la testa. Mi faccio coraggio, saluto e quasi mi obbligano a sedere li' con loro, non capendo nulla o quasi di cio' che dicono o cantano, mi siedo vicino al fuoco levandomi di dosso il pesante giaccone pieno d'acqua. Se non altro riesco ad asciugarmi! Passa il tremore, e questi giovani felici di stare li a cantare noncuranti per il mio aspetto, mi ridanno la tranquillita' e riprendo fiato, mi sono calmato e mi accorgo che una delle ragazze davanti a me, a sua volta seduta, non mi stacca gli occhi di dosso, sorride, si alza, e si risiede accanto a me, afferrandomi un braccio e stringendomi a lei. La semplicita' e la liberta' con cui lei agisce mi fa rimanere di stucco, e come un ebete comincio a balbettare il mio nome. Lei capisce, mi risponde con una frase a me incomprensibile che finisce con :"Judy" mettendo la mano al suo prosperoso e tornito petto. Un bel pezzo di figliola, con le curve al punto giusto, un viso splendido e una silhouette da paura. Potessi almeno parlare in inglese! Non sono mai stato un buono studente, anzi, in italiano ero una frana, in matematica era un miracolo che riuscissi a fare 2+2, figuriamoci le lingue!

 

 

L'amore

 

Realizzo che, contandoli, tutti si erano accoppiati e solo lei era senza "cavaliere". Felice di farlo! Passano le ore e i vestiti ormai sono asciutti. Il fuoco si sta spegnendo e pian piano le coppie si sono disperse per trovare un posto per fare l'amore..... Guardo Judy ancora abbarbicata al mio braccio, le sollevo la testa col mio dito indice piegato sotto il mento per guardare il suo viso triste, forse per solitudine, ma al mio sguardo lei muta, i suoi occhi luccicano, le sue labbra morse leggermente dai suoi incisivi superiori perfettamente bianchi si inumidiscono in attesa di un bacio. Mi avvicino e poso morbidamente le mie labbra sulle sue. Mi infila la lingua in bocca come per dire "ti desidero, ADESSO", ed io contraccambio, mi avvinghio a lei ed inizio ad accarezzare quelle stupende curve. In pochissimi istanti ci troviamo nudi e nonostante il freddo della notte, non ne sentiamo. Stupenda, una fotomodella impazzirebbe di invidia a vedere quel corpo, quella pelle liscia e vellutata come una pesca. Si, inizio a baciarla al seno, ed ogni mio sfiorare la sua pelle con le labbra suscita in lei un fremito e la pelle d'oca, scendo, lavoro intorno all'ombelico con la lingua avida di lei, avida di assaggiare ogni singolo centimetro del suo magnifico corpo. Mi accorgo che lei ha gia' raggiunto un primo orgasmo, eccitata dalla situazione e dalla liberta' di fare l'amore all'aperto..... intanto scendo ancora avvicinandomi al monte di Venere perfettamente depilato e liscio, devio all'interno di una coscia spalancata per ricevermi, e solletico avvicinandomi ed allontanadomi dal suo pube, senza mai toccarlo. L'eccitazione di lei e' alle stelle, e cio' mi fa eccitare ancora di piu'. Descrivo un cerchio piu' e piu' volte intorno a quel fiore umido, bagnato dei suoi umori profumati, sempre con la lingua sfioro il clitoride che tant'e' gonfio che sembra un piccolo pene. Lo prendo tra le labbra cercando di penetrare a mia volta con la punta della lingua il piccolo foro, punto G di tutte le donne. Allargo la bocca e abbraccio con le mie labbra le sue grandi labbra mentre con la lingua esploro i solchi che le dividono dalle piccole labbra. Mentre lei si dimena di piacere e goduria, inizio un lento affondo di lingua in quella succosa e vogliosa fessura, ambizione assoluta per ogni uomo del pianeta. Affondo assaporando i suoi umori, asciugandole anche la piu' piccola goccia, MMMMMMHHHHH, sapore indimenticabile, profumo di sesso afrodisiaco e voglia, voglia di me, ed io voglia di lei. Viene ancora, e ancora, finche' lei mi tira la testa su di se, e ruota su di me in una manovra tutt'una per stare lei sopra. A cavallo del mio ventre penso di pentrarla ma lei si scosta e si piega in avanti per iniziare a baciarmi. Il petto, l'addome, l'ombelico li passa in rassegna con volutta' ma frettolosamente, come se non vedesse l'ora di raggiungere il mio sesso. Lo afferra, lo guarda con attenzione come per imprimerselo nella mente e poi inizia a baciarlo, scoprendo il glande violaceo e gonfio. Scivola con quella stupenda lingua su e giu' per tutto il mio membro fino ai testicoli e ritorno. Lo affonda in bocca avidamente, lavorando con la lingua sotto di esso, e lentamente estraendolo ripete i giri di lingua sul prepuzio e sul glande. Mi sta scoppiando, la sua bocca vellutata mi fa impazzire, e non faccio in tempo ad avvertirla che scoppio in una ejaculazione mai avuta in vita mia. Lei continua, pulendo tutto cio' che puo' perdersi e succhiando a piu' non posso. Il mio sesso non si affloscia, tanto e' l'eccitazione, la prendo e la tiro sopra di me. Lei allarga le cosce, e si siede su di me inginocchiata impalandosi, accompagnando il tutto con un gemito che chiunque avrebbe scambiato per urlo. Si muove su di me alzandosi ed abbassandosi ritmicamente lasciando i suoi umori copiosi su di me. In vita mia non ho mai avuto una donna cosi', il sogno di tutti gli uomini, eppure e' qui, sopra di me, e gode e mi fa godere. Nella notte (il resto di questa notte) facciamo tutto l'immaginabile.  Cambio posizione e metto lei carponi. Il sedere offertomi da questa bellezza unica e' da quadro d'autore. Mi avvicino e assaporo ancora il suo sesso da dietro, e lei geme, geme fino quasi a soffocare. La infilo e inizio a stantuffare quella magnificenza senza pari. Sono quasi arrivato per la seconda volta e lei, accortasi di cio' si stende e si gira tirandomi su di lei, come per volere guardarmi godere e godere a sua volta.........


Epilogo e morte


Sono li, abbracciato alla mia favolosa Judy a sonnecchiare esausto da una nottata di energie perse tra fughe, nuoto e sesso sfrenato. E' passato troppo tempo da quando avevo rapporti, e me la sono goduta fino in fondo. Rumori di motori marini, due gommoni scuri piombano sulla spiaggia all'improvviso. Niente di buono. Sveglio Judy, che terrorizzata rimane impietrita. Io grido a lei: "Scappa, salvati", e la spingo via. Lei fugge, sparendo nell'oscurita della notte. A mia volta tento di fuggire, ma ormai mi sono addosso. Tre uomini come armadi ed una figura minuta una tuta da sub nera. Si avvicina e si toglie la cuffia rivelando i folti e curatissimi capelli biondi, talmente biondi che quasi emettono luce. E' lei, la mia Barby..... ma allora sei tu il capo! Sei tu l'autrice di tante nefandezze su minori per cui sono ricercato! Si avvicina ancora, mentre mi tengono le braccia dietro la schiena in una morsa tanto stretta da strapparmele, e mi rivolge la parola. Un tono che stona con il resto, con la sua bellezza. Una voce decisa, autoritaria come non lo era stata mai.

- Eccoti qui. L'hai goduta la troia? Mi hai fatto fare una fatica per trovarti. Sai, non volevo che tu sapessi chi reggeva le fila del gioco perche' volevo tenerti fuori da tutto questo, perche' ti amavo, sinceramente. Ma sai troppe cose ormai, troppe. E l'unico tuo destino e' di morire. Un sorriso spavaldo e beffardo che male si accosta con il viso d'angelo di quella che fu la mia piu' grande passione. Incredibile sentire dalla sua carnosa bocca il veleno che viene fuori, la ferocia che sprigiona.... Non so, mi viene da pensare che non e' lei, e' una sosia, Barby non avrebbe mai ne' fatto ne' detto certe cose, no....

Era li', davanti a me e con calma e mano ferma sfila dalla fodera un coltello da sub, quelli seghettati da una parte e con una lama lunghissima e affilatissima e la punta ricurva. Inizia a rotearlo davanti ai miei occhi mentre io, stordito da cio' che vedo non ascolto piu' le parole, non ho piu' dolore di chi mi stritola le braccia, perdo ogni volonta' e inizio a lacrimare. Mi domando se le lacrime che scendono sono di dispiacere, di delusione, di rabbia o solo nervosismo, ma non riesco a darmi una risposta. Forse e' un po' di tutto.....

Lei intanto farfuglia qualcosa in un'altra lingua agli uomini che stanno tenendomi e subito mi lasciano andare. Cado come un sacco floscio ai suoi piedi e lei mi gira intorno, mi solleva la testa tirandomi per i capelli e a questo punto sento un caldo sapore di sangue in gola ed un calore che pervade tutto il petto bagnato di sangue. Tento di urlare ma non esce suono, sto solo ingoiando sangue caldo e dolce, il mio... Mi accascio ancora appena lei lascia i capelli, e lentamente chiudo gli occhi, perdendo le ultime forze. Loro intanto rimettono in moto i gommoni e spariscono nel nulla, li' da dove erano arrivati. Un rumore di passi dietro di me, si avvicina qualcuno urlando....

Judy, con le lacrime agli occhi mi tira su e mi abbraccia forte al suo petto, e mi dondola come una mamma fa col suo bimbo. Si spegne anche l'ultimo bagliore e non vedo piu' nulla. Si apre nel buio una luce abbagliante, come un tunnel di nebbia accecante ed una strana sensazione di benessere pervade tutto il mio corpo. Mi vedo volare in questo tunnel, sempre piu' vicino a quella luce soave, che da tranquillita.... La realta' prende posto a questa luce, li, disteso in braccio a Judy che mi tiene stretto. Quant'e' bella! Me ne sono innamorato in poche ore. Arriva qualcuno dal lago, una lancia della capitaneria. Attracca al piccolo porticciolo, e vengo circondato da un nugolo di agenti armati. Ho le prove che mi scagionano, ma non posso muovermi..... 


Non so se lo finiro' mai, ma intanto lascio a voi un giudizio (spero non troppo severo).

 

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11 novembre 2010 4 11 /11 /novembre /2010 22:55

Ogni volta che ci vado provo le sensazioni descritte da te, pur non essendo napoletano. Sai, ho vissuto al sud per 20 anni circa. 2 sono le citta' a cui sono particolarmente legato: Palermo e Napoli. Sono diverse, ma non immagini quanto simili! A Palermo si canta in napoletano anche per le strade, ovunque. L'incantevole panorama che queste due citta' offrono e' davvero cosa unica, c'e' un'atmofera diversa, una gioia di vivere la citta' che si respira nell'aria, un folklore da vedere tutti i giorni e che mai stanca. Conca d'oro e Golfo di Napoli, entrambi meraviglie che il mondo ci invidia. E poi monumenti, cultura, arte dappertutto, anche nelle cose piu' semplici e banali.... La gente, festosa, colorita nel porsi e nel parlare, l'accoglienza e il calore unici, la bellezza dei popoli che salta fuori ad ogni angolo. I media spesso fanno disinformazione, ma e' stato fatto -con mio grande piacere- molto per ripulire le strade e riportare alla luce le bellezze che erano sepolte nell'immondizia. Chi non le ha mai vissute per giorni non potra' mai capire, non basta andarci per le ferie per conoscere la citta', bisogna starci anche quando il turismo e l'estate che lo porta sono lontani, magari in una giornata piovosa per apprezzare la tranquillita' del sito e la bellezza particolare che sprigiona. Napoli, come Palermo in tempi piu' lontani, sono sempre nel mio cuore, e conto di ritornarci periodicamente per respirare quella speciale atmosfera di citta' che amo. 


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11 novembre 2010 4 11 /11 /novembre /2010 22:54

Il sesso per me e':

una torta sacker,

un bagnasciuga

con il mare che tiepido ti bagna delicatamente,

un treno che in piena corsa fischia e sbuffa,

un leggero alito di vento tra i capelli,

una corsa a cavallo al galoppo,

un bolide di formula uno,

un tramonto d'estate con lei in riva al mare....

Per me il sesso e'

VITA,

AMORE,

DONNA,

ANIMA .....

Rendo l'idea?

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10 novembre 2010 3 10 /11 /novembre /2010 21:05

Mi viene spontaneo da stamattina pensare e chiedermi che limiti puo' avere la sofferenza di una persona, e quanti tipi di sofferenza possono esserci.

Stamattina un brutto risveglio. La mia amica del cuore, dopo un po' di settimane che non la sentivo mi ha inviato un messaggio di disperazione: Suo papa' e' in fin di vita per un tumore osseo che e' finito in metastasi ed arrivato ai polmoni. Mi e' crollato il mondo, e subito ho telefonato per confortarla, avendo lei pianto tutta la notte senza sonno.

Era da tempo che era triste per via di sua madre, che ha avuto in ictus questa estate, e che apparentemente era passato subito, ma che poi ha riportato conseguenza postume, nel senso che adesso ha grandi problemi sanitari. Stoico del dolore, suo padre non ha mai dato segni di stare male, se non per un male continuo ad una gamba.Diagnosticata come sciatica, il dottore ha prescritto creme ed antidolorifici.

Ora, io ho sentito una donna forte, imponente anche nel fisico, che non si ferma davanti a nulla, accasciarsi verbalmente ed inerme chiedere aiuto........ Tanto denso e palpabile e' stato cio' che mi ha trasmesso che quasi sentivo la sua angoscia come mia. Mi domando quanta energia ci voglia per uscire da una situazione che e' ancora lontana e si e' consapevoli che puo' solo degenerare ulteriormente, anche perche' la madre non si rende ancora conto della gravita' di cio' che dovra' affrontare.......

Ho vissuto il dolore di perdere una cognata a 41 anni, con 2 figli adolescenti. Ma sono convinto che il dolore per i propri genitori sia piu' pesante, piu' coinvolgente. Di dolore ne ho passato tantissimo, fisico e morale, di tante varieta' e per tante cause, ma non nascondo che mentre parlavo con la mia amica, mentre ascoltavo il suo di dolore,  ho visto i miei genitori, pressappoco l'eta' dei suoi, e mi sono reso consapevole che sto contando i giorni perche' anche a me tocchi soffrire.

Non lo voglio, ma so che verra'. E' una cosa a cui faccio fronte, consapevole di essere giudicato cinico da qualcuno, ma bisogna essere obiettivi di fronte alla morte, non ci si puo' sottrarre, e quando arriva il momento nessuno puo' dirlo...... Parlo per esperienza diretta, sulla mia pellaccia.

Un pensiero a tutti quelli che soffrono, che sia di incoraggiamento per loro e per chi sta loro intorno, soffrendo con essi.

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10 novembre 2010 3 10 /11 /novembre /2010 21:04

Siamo in un paese che ha cultura, bellezza, democrazia e modernita'. Ma... La piaga piu' grande che abbiamo, e che cresce di giorno in giorno puo' racchiudersi in una sola parola: ESTREMISMO.

Estremismo religioso, politico, sportivo.

Della religione ne ho gia' parlato in vari miei interventi, da agnostico guardo orripilato i TG che recitano ogni tanto di episodi orrendi, di omicidi per fanatico estremismo religioso.

Politica, ed e' un episodio successo poche ore fa in pizzeria. Tengo a precisare che i miei migliori amici sono stranieri e molti mussulmani. Ma stasera, un signore marocchino ha scatenato in me la rabbia dell'ingiustizia. Sono in una zona notoriamente rossa politicamente parlando, ed il buongiorno al bar alla mattina che si sente e': "Maledetto Berlusconi!" Ebbene, essendo per principio apolitico, e seguendo marginalmente le vicende politiche piu' importanti, giocoforza ho le mie idee, a volte pro e altre contro certe cose. Interviene questo signore marocchino, e come tanti qui in zona che non hanno ben chiaro in mente cosa vuol dire essere politicamente obiettivi, subito e' saltato fuori con la frase: " E tutta colpa di Berlusconi se non funziona niente qui in Italia! In Marocco e' tutta un'altra cosa!" Sono sbottato, non per difendere il politico di per se, ma per il concetto che ha espresso senza cognizione di causa riempiendosi la bocca con la frase piu' usata da queste parti. Ho premesso che non appartengo ad alcun partito, e come le religioni, sto al di fuori ascoltando tutto cio' che ci puo' essere di buono in esse. La mia reazione e' stata energica, e mi sono accorto che quel "Non e' vero!" mi e' uscito molto alto di tono. Non trovo giusto che si dia addosso ad un politico che sta facendo cose che in 50 anni di politica raramente si sono viste. Ripeto, non difendo lui, perche' chi ha potere mangia, di qualsiasi colore sia. Ma difendo il concetto del RISULTATO finale, del fare e non solo promettere. Non si perde occasione di mettere magistratura corrotta o di parte a cercare di demolire una cosa che sta funzionando. So che mi attirero' le ire dei rossi, gialli verdi o chicchessia, ma e' la verita', e gli estremisti sono coi paraocchi.

Nello sport, principalmente il calcio, non se ne puo' piu'. Possibile che tifo sia sinonimo di violenza? Possibile che non si riesca ad arginare ondate di violenza negli stadi e vandalismi all'esterno? In fondo sono quatro gatti che trascinano la massa, se si tolgono questi individui, il calcio si pulisce, e non solo quello. Per gli stipendi dei calciatori ci sarebbe da scrivere delle ore, fatto sta che e' uno schiaffo alla poverta', vedere una persona ingaggiata con i soldi che potrebbero risanare il bilancio di un intero stato africano, mentre c'e' gente al di sotto della soglia di poverta' anche qui, in casa nostra.

C'e' poi un appunto riguardo gli stranieri nel nostro paese, Persone che hanno tutti i diritti a rimanere se hanno lavoro, se non fanno del male, se sono regolari. E quelli che non hanno lavoro, fanno del male, non sono regolari? SONO TRATTATI MEGLIO DEGLI ALTRI! Questa e' la legge italiana sull'immigrazione, aiuti, aiuti e aiuti a tutti, condoni di pena con prevedibile reiterazione dei reati, e via dicendo.

Si sappia che un invalido civile che non ha raggiunto l'eta' di 65 anni e non abbia versamenti sufficienti, ottiene dallo stato un assegno di invalidita' di 250 EURO, e se ottiene i prepensionamento, altri 170 EURO di integrazione. (DATI PERSONALI, DIMOSTRABILI)

I signori che vengono con le barche del destino, clandestini, COSTANO ALLO STATO 270 EURO AL GIORNO! Io ho chiesto un contributo in comune per l'affitto di casa e mi e' stato risposto che non hanno fondi e il bando e' scaduto in quanto era dal 2 maggio al 30 giugno. Sfugge un piccolo particolare: il RED l'ho potuto fare solo ad agosto per appuntamento, ed era indispensabile per presentare la domanda.

L'esenzione del bollo ACI per invalidi al 100% in toscana e' concesso solo ai NON rivedibili, cioe' a quelle persone non soggette a visita fiscale periodica (di solito 3 anni). Sfugge un particolare: la toscana (INPS) fa rivedibili anche tetraplegici se muovono le mani e parlano, e i MALATI DI ALZHEIMER!!!!

Questo e' il nostro paese. E lo scrivo in lettere minuscole, perche' ha tanto da imparare da realta' lontane, anche apparentemente piu' "arretrate" di noi. Regole di rispetto per tutta la societa', diritti e doveri.

E comunque questo mio post mi e' servito, se non altro, a sfogare il nervoso che avevo. Scusate se vi ho tediato, e sportivi, politici, religiosi sono pregati di non replicare con ESTREMISMO, proprio questo voglio evitare. Grazie semplicemente Renato.

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10 novembre 2010 3 10 /11 /novembre /2010 21:02

Inizio con un'idea, comincio a scrivere, e tutt'ora che sto digitando non so dove mi portera' e se mi piacera' cio' che ne verra' fuori. Comunque, parto dal titolo.

Le 7 tappe della mia vita. Dicono che ci sia la crisi del settimo anno, e pensando che ne ho 49, divisibile per 7, ho cercato di ricordare e figurare i passi piu' importanti. Vediamo se riesco.

7 anni, scuola, pensieri gia' da giovanissimo, dovendo collaborare attivamente per via di tre fratellini da tenere a bada mentre mamma faceva maglie alla mitica Salmoiraghi, ricordi di mio papa' che non trovava lavoro, l'operazione a tonsille e adenoidi, l'ultima volta che ho visto mia nonna materna.... 20 mesi dopo partenza per l'Australia.....

14 anni, il ritorno in Italia nel giorno del mio compleanno, il 2 giugno. Ma dopo qualche giorno il pentimento di avere lasciato quella che, ormai adolescente, e' la mia patria adottiva. Inizio di un lavoro duro gia' dal secondo giorno dopo lo sbarco. E ad ottobre l'inizio della scuola, 1 giorno qui, 2 la', e talvolta perdita di intere sessioni di studio per via degli spostamenti continui, con conseguenti sforzi per tenersi aggiornato in base alla mie possibilita'.

21 anni, Sono papa' gia' da un anno, un bimbo vivace, una compagna con cui avevo litigato gia' i primi giorni di rapporto, piu grande di 11 anni, che con un sotterfugio mi ha "propinato" una gravidanza solo al quarto mese, per cui forzatamente portato avanti nonostante i caratteri totalmente opposti. Due anni dopo, scappa di notte portandosi via mio figlio Yuri, che ho rivisto solo a 19 anni.

28 anni, Periodo oscuro, pieno di lavoro, con alti e bassi, con tanti sacrifici e poche soddisfazioni, con tanta voglia di scoprire l'amore che non ho mai avuto da una donna. Un momento di grandi conflitti generazionali con mio padre, che non ha mai delegato responsabilita' e non ha mai riconosciuto le capacita' dei propri figli. Tanti litigi per la voglia di fare, di voler creare qualcosa di piu' nel nostro ambiente, senza riuscirci.

35 anni, da un anno e mezzo lavoro all' IBM di Potenza, finalmente il lavoro che premia tutte le notti di studio su libri iniziato nel lontano 1982, listati di basic digitati su un piccolo Commodore 16, e poi sui primi pc. Entrai in prova per 2 settimane, e dopo la prima ero gia' responsabile del reparto tecnico con 2 apprendisti da svezzare. 2 anni dopo sono sistemista al Ministero del Tesoro a Roma, una soddisfazione tutta mia, che ho solo la licenza media.

42 anni, dopo 3 anni da quella batosta di 5 mesi in ospedale che mi ha portato a lasciare il mio lavoro al Ministero del Tesoro, riavvicinatomi ai miei che nel frattempo si erano fermati ai confini tra Umbria e Toscana, ancora non mi sono rimesso. I controlli sono serrati e ancora non c'e' equilibrio nella terapia che stabilizzi il tutto. Lavoro presso una vetreria, ed ho in manutenzione 87 computers ed una settantina di macchine industriali.

ed eccoci ad oggi, a 49 anni, stabile di salute e totalmente controllato nella terapia e nelle visite, ancora solo e dopo averne passate di tutti i colori, sono ancora qui a battagliare per avere mia figlia con me, per uscire dalla mia crisi finanziaria, per trovare una compagna, per.........

Mah, una vita, 7 vite da sette anni, 7 passaggi che equivalgono a 7 storie, 7 capitoli di un'esistenza che tranquilla non e' mai stata, e spero che pero' possa riscattarsi nei prossimi 7 anni, se ci saranno.... Chi lo sa?

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10 novembre 2010 3 10 /11 /novembre /2010 21:01

Da un po' di giorni assolvo dei compiti presso la Misericordia di Chiusi la cui sede e' in una casa di riposo. Pranzo con loro per comodita' logistica, con gli anziani, intendo. Oggi, ho assistito ad una scena che mi ha fatto pensare. Una nonnina, sempre gentile, magra da fare invidia ad un chiodo, grandi occhiali e parananza fiorata a tavola, si e' sentita male. Un colpo di calore, uno sbalzo pressorio, non so. Fatto sta che le inservienti ed io l'abbiamo soccorsa, e portata fuori dalla sala da pranzo in salotto, dove c'era piu' aria. Ma non e' questo che mi ha fatto pensare, la nonnina si e' ripresa e sta benissimo. Cio' che fa riflettere e' la consapevolezza di quella donna di essere alla fine dei suoi giorni, e di aspettarsi la morte da un momento all'altro. Era evidente nei suoi occhi, e il suo "mamma aiutami", "mamma arrivo" sempre detti dignitosamente sottovoce, sono stati come cazzotti nello stomaco per me. La vita, l'esperienza, i soldi non sono nulla a confronto della serenita' con cui puo' una persona affrontare l'ultimo passo e spegnersi...... E comunque c'e' da sperare di andarsene serenamente ed in fretta, senza sofferenze o accanimenti terapeutici. Un discorso un po' lugubre, ma che ogni tanto dovrebbe essere affrontato, se non altro per sdrammatizzare.....

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